
Cosa dobbiamo osservare in un giovane calciatore, per capire se è predisposto quindi pronto ad entrare nel calcio che conta?
Di Luigi Esposito
Nürnberg (D) 01/10/2024
Ogni anno notiamo, nelle partite delle squadre giovanili di club professionistici, attaccanti che fanno tantissimi goal, portieri in giornata di grazia, e difensori che dopo qualche giornata sembrano già impenetrabili.
E pure, puntualmente, al termine di ogni campionato professionista tantissimi di questi calciatori che abbiamo appena, "scherzosamente" menzionato, si ritrovano catapultati in campionati dilettanti come se tutto dovesse ricominciare da zero.
Contrariamente, tanti altri giovani calciatori magari ritenuti di "basso livello" si ritrovano ad essere valorizzati dagli stessi club iniziando cosi ad allenarsi con le prime squadre e a intraprendere una carriera da professionisti.
E allora dobbiamo dedurre che il percorso nei settori giovanili professionisti è di fondamentale importanza se si vuole un futuro da calciatore, ma non significa essere arrivati e avercela fatta, significa essere stati scelti e ritenuti di prospettiva, quindi adatti a poter lavorare su sé stessi attraverso un programma di crescita specifico in un breve-medio periodo.
Programma di crescita che va a migliorare le qualità fisiologiche, forza muscolare, coordinazione, e tecnica.
Gli insegnamenti e gli allenamenti applicativi da parte dei formatori dei Club, devono essere assimilati bene dai giovani calciatori, quindi vanno memorizzati, gestiti, ed applicati nelle partite nei modi e nei tempi e nelle velocità corrette.
In modo che quando si entra a far parte delle prime squadre dei club o di una nazionale, dobbiamo essere pronti e capaci di interpretare il match a seconda delle richieste che ci vengono impartite in settimana dal Mister e dai sui collaboratori.
Quindi bisogna mettere in atto tutte quelle capacità acquisite negli anni, ed applicarle nei tempi e nei movimenti giusti; l'applicazione di queste capacità varia a seconda delle situazioni di gioco.
La quantità di capacità che un calciatore possa utilizzare in una partita dipende chiaramente oltre che dalle potenzialità fisiologiche e coordinative anche dalla propria capacità cognitiva.
Capacità Cognitiva che svolge un ruolo importante, in quanto è la quantità di situazioni e dati che riusciamo a immagazzinare e memorizzare attraverso le gare e gli allenamenti svolti. Ma svolge un ruolo fondamentale soprattutto nell'applicazione, cioè nella decisione immediata di come risolvere una situazione di gioco.
L'insieme di tutte queste interpretazioni da parte del calciatore durante la gara, insieme alla voglia di fare, alla determinazione, al netto degli errori commessi, determina la performance.
Capita spesso di vedere buone performance da parte di calciatori ma che purtroppo non bastano a poter vincere una gara.
A volte, è, la giocata di un singolo calciatore, o la genialità anche fuori dagli schemi, a decidere l'esito di una gara.
Quindi quando osserviamo i calciatori nella fase giovanile dobbiamo fare molta attenzione a:
- Capire la quantità e la qualità delle capacità che dispone e come le applica.
- Ai movimenti che utilizza con e senza palla.
- All'uso di ambedue i piedi.
- Alla velocità e alla qualità della scelta di gioco che il calciatore decide di utilizzare in quella determinata situazione, magari di pressing o di blocco.